BECCO DI PIOMBO
(Lonchura malabarica)
vecchia nomenclatura: Euodice malabarica
(Scheda riassuntiva ed informativa sulla specie presente in Allevamento Nevada; testi e fotografie potrebbero avere fonti varie e molteplici, di libera consultazione)
Spesso confuso con il Becco d’Argento (Lonchura malabarica cantans), il Becco di Piombo (Lonchura malabrica malabarica) si trova soprattutto in Asia.
La parentela tra le due specie, quindi la loro somiglianza, è molto forte; sfortunatamente non è raro trovare in commercio ibridi tra loro.
Come accennato prima sulla terra d’origine selvatica della specie, il Becco di Piombo è stato scoperto sulla costa di Malabar in India, da cui il suo nome scientifico, malabarica, ma vive anche sulla costa del Golfo dell’Oman, sull’isola di Sri Lanka ed in India fino ai piedi dell’Himalaya, soprattutto nella zona bassa tra il Bangladesh ed il Pakistan.
Questa enorme popolazione selvatica, con dispersione molto ampia, non ha dato sottospecie, a differenza del parente Becco d’Argento.
A prima vista tra il Becco d’Argento e il Becco di Piombo non si vede differenza perché hanno di fatto la stessa taglia e la stessa posizione. Il colore è quasi il medesimo. Il taglio della coda e il colore delle remiganti e timoniere è lo stesso; il colore bruno grigiastro del corpo non mostra quasi nessuna differenza a chi non li osserva molto da vicino. Quando si può osservare i due l’uno a lato dell’altro mostrano alcune differenze nel disegno del piumaggio.
Il Becco di Piombo presenta la peculiarità del codione bianco, così come il sopra-coda. Questa macchia bianca è ben visibile sia in volo sia tenendo gli uccelli in mano.
Solo così si vede ancora di più la differenza.
Dalla testa: le guance, il mento, la gola, il petto ed il ventre del Becco di Piombo sono bianchi, un poco grigiastri.
La colorazione delle piume del Becco di Piombo è più grigiastra, meno bruna che quella del Becco d’argento.
L’impressione è che il Becco di Piombo possiede meno feomelanina nel piumaggio
rispetto al Becco d’Argento e che il Becco d’Argento ha prodotto più melanine sotto l’influenza climatologica.
Queste leggere differenze fan nutrire sospetti sul fatto che si tratti di specie differenti, ma bensì si avrebbe una solo specie con 5 sottospecie:
(Euodice) Lonchura cantans cantans
(Euodice) Lonchura cantans inornata
(Euodice) Lonchura cantans meridionalis
(Euodice) Lonchura cantans orientalis
(Euodice) Lonchura cantans malabarica
oppure, stessa ipotesi ma con specie “nominale” differente:
(Euodice) Lonchura malabarica cantans
(Euodice) Lonchura malabarica inornata
(Euodice) Lonchura malabarica meridionalis
(Euodice) Lonchura malabarica orientalis
(Euodice) Lonchura malabarica malabarica
Il Becco di Piombo non presenta dimorfismo sessuale, indicarne una coppia è difficoltoso.
Il canto del maschio è percepibile ma flebile ed il comportamento in generale è molto pacato.
In natura si trovano a proprio agio con una temperatura non inferiore ai 10°C.
Sono granivori puri e si nutrono di semi immaturi di piante selvatiche con predilezione per il panico.
IN CATTIVITA’
In cattività il Becco di Piombo non è diffuso quanto il Becco d’Argento.
Meticci tra loro sono fertili ed il rischio di trovar animali non puri è molto alto.
Nelle nostre case vengono nutriti con un buon misto esotici, spighe di panico immancabili e osso di seppia sempre presente.
Nidificano nel classico nido a cassetta per esotici; dopo 12-13 giorni dall’inizio della cova (da 4 a 7 uova) i pulli nascono privi di peluria.
La femmina in amore emette un flebile e rauco vocalizzo (non percepibile oltre i 50cm) che stimola il maschio alla costruzione del nido.
I giovani restano nel nido per circa un mese, passato il quale inizia lo svezzamento vero; i genitori la sera li richiamano nel nido per poi allontanarsi e passare la notte altrove.
In cattività sono presenti molte mutazioni; la più comune è la mutazione Opale.
Come citato più volte, l’estrema vicinanza e parentela con il Becco d’Argento con il quale genera prole fertile fa sì che le mutazioni possano essere trasmesse con estrema facilità da una specie all’altra.
Mutazioni come la ventre nero, il bruno, il pastello e l’ino sono spesso commercializzate.